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Esteri sintetici VS esteri naturali

Scopri le differenze, i vantaggi e le applicazioni

I lubrificanti a base estere sono formulati utilizzando reazioni chimiche tra acidi grassi e alcoli. Possono essere derivati da risorse naturali (come oli vegetali, prendendo quindi il nome di esteri naturali) o prodotti sinteticamente per avere proprietà specifiche (prendendo il nome di esteri sintetici).

Vennero inizialmente introdotti negli anni '90 come lubrorefrigerante per la lavorazione dei metalli, tuttavia i primi esperimenti mostrarono subito dei grandi limiti. Le maggiori problematiche riscontrare erano: la prematura ossidazione del prodotto, la scarsa detergenza e la scarsa resistenza alle elevate temperature. A tal proposito vengono miscelati tra loro o con speciali additivi per rallentare il processo ossidativo e migliorare alcune caratteristiche al punto che vengono usati ancora oggi nelle lavorazioni che richiedono prodotti economici. Iniziarono dunque ad essere studiati e prodotti gli esteri sintetici. Questi si distinguono da quelli naturali per la loro elevata stabilità termica, resistenza all'ossidazione e capacità di miscelarsi con altri oli.

Si tratta di oli base speciali e dalla qualità superiore, ai quali è possibile attribuire numerosi vantaggi:

  • Elevata stabilità termica: sono progettati per essere utilizzati in un ampio range di temperature. Alle basse temperature favoriscono l'avviamento mentre resistono efficacemente alle alte temperature.

  • Alta resistenza all'ossidazione: la loro struttura molecolare permette una grande durata del lubrificante riducendo al minimo i depositi.

  • Proprietà lubrificanti superiori: migliore adesione alle superfici metalliche, riducendo l'attrito e l'usura.

  • Compatibilità con additivi: possono essere facilmente miscelati con altri lubrificanti e additivi per migliorare le proprietà.

  • Buona biodegradabilità: molti esteri, specialmente quelli derivati da oli vegetali, sono biodegradabili e meno dannosi per l'ambiente.



Di contro, oltre al costo elevato (gli esteri naturali sono ovviamente più economici), possiamo sottolineare che, in ambienti umidi possono assorbire umidità (Igroscopicità) e tendono ad essere aggressivi con alcuni polimeri (con cui vengono prodotte tenute e guarnizioni).

Le applicazioni per le quali vengono richiesti tali lubrificanti sono innumerevoli, tra le quali possiamo sicuramente citare le seguenti:

  • Aviation & aerospace: utilizzati nei motori e sistemi idraulici che operano in condizioni estreme di temperatura e pressione.

  • Automotive: in motori ad alte prestazioni e lubrificanti per trasmissioni che richiedono elevatissima stabilità termica e resistenza all'usura.

  • Industria: Ideali per macchinari che operano in condizioni di alta temperatura e necessitano di una lunga durata dell'olio.

  • Attrezzature elettriche: Lubrificanti per interruttori e sistemi elettrici che richiedono proprietà dielettriche, ad esempio i trasformatori elettrici.

  • Industria cosmetica e alimentare: grazie alla loro natura "ecologica" (specie negli esteri naturali), possono essere impiegati per varie applicazioni dove il ridotto impatto ambientale e la bassa tossicità rappresentino delle caratteristiche importanti. Per questo vi sono anche apposite certificazioni (NSF).


Non esiste un lubrificante migliore ed uno peggiore, esistono i lubrificanti adatti all'applicazione o meno. Comprendere le differenze tra i vari prodotti è essenziale per selezionare il lubrificante idoneo e non incorrere in costi elevati ed inutili fermi macchina.


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