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Quali sono le principali tipologie di oli base (minerali, sintetici, esteri...) per la preparazione degli oli lubrificanti?

  • Fabio
  • 24 feb
  • Tempo di lettura: 4 min

Come abbiamo avuto modo di trattare precedentemente, i lubrificanti sono essenziali per il funzionamento di una vasta gamma di macchinari e motori, riducendo l'attrito tra le superfici in movimento e prevenendone l'usura. Inoltre, sappiamo già che la prima variabile del prodotto finito, è l'olio base. Ma quante tipologie di oli base esistono? E come si scelgono in funzione del prodotto finale che si vuole ottenere? E' evidente che in poche righe daremo un infarinatura generale. Se vorrai approfondire non esitare a contattarci!

percentuali dell'olio finito
Composizione del prodotto finito


La prima tipologia di base è quella "minerale". Queste basi, derivano direttamente dalla raffinazione del petrolio greggio. Sono molto comuni e vengono utilizzate in una vasta gamma di applicazioni, dalle automobili alle macchine industriali.

Queste basi presentano numerosi vantaggi:

  • Basso costo: sono generalmente più economiche rispetto ad altre tipologie.

  • Disponibilità: sono ampiamente disponibili ed adatte a molte applicazioni standard.

  • Buona "reattività": Offrono una buona capacità di disperdere gli additivi che intendiamo inserire nel prodotto finale, e, grazie alla loro composizione presentano una buona resistenza all'usura.

Di contro abbiamo:

  • Stabilità termica limitata: a temperature elevate, tendono a ossidarsi e formare depositi e morchie.

  • Intervallo di cambi ristretto: richiedono cambi più frequenti rispetto ai lubrificanti formulati con basi sintetiche.

  • Sensibilità a contaminanti: possono essere più facilmente contaminate e meno resistenti a condizioni estreme.

Alla luce di questo, possono essere usate per formulare lubrificanti adatti ad una vasta gamma di applicazioni, tra le quali menzioniamo le seguenti:

  • Automobili: motori, trasmissioni, e sistemi di sterzo.

  • Industria: macchinari che operano a temperature e pressioni moderate.

  • Agricoltura: trattori e attrezzature agricole.


Basi Sintetiche (ne abbiamo parlato qui 👉 https://www.hc4p.com/post/basi-sintetiche-tipologie-e-applicazioni)

Gli oli base sintetici sono prodotti chimicamente per offrire prestazioni superiori rispetto ai lubrificanti minerali. Possono essere formulati per applicazioni specifiche con caratteristiche particolari.

Tra i pro, si evidenziano:

  • Elevata stabilità termica: resistono meglio a temperature estreme, sia alte che basse.

  • Migliore efficienza: sono molto più stabili. Offrono un'eccellente protezione contro l'usura, riducendo l'attrito e migliorando l'efficienza.

  • Longevità: necessitano di cambi meno frequenti, riducendo i costi di manutenzione a lungo termine.

  • Pulizia superiore: tendono a formare meno depositi e contaminanti.

A tali pro, contrapponiamo gli aspetti del costo, che è superiore rispetto ad un olio base minerale, e della compatibilità con alcuni materiali, ad esempio le guarnizioni.

Trattandosi di oli base di altissima qualità, le applicazioni per le quali saranno richiesti sono altrettanto importanti o gravose.

  • Alta tecnologia: motori ad alte prestazioni, aerospaziale.

  • Condizioni estreme: ambienti con temperature estremamente alte o basse.

  • Industria pesante: attrezzature che richiedono alta resistenza e durata.


Basi Semi-sintetiche

I lubrificanti semi-sintetici combinano oli minerali con una percentuale di oli sintetici, al fine di migliorare alcune caratteristiche delle basi minerali e dunque, offrono un compromesso tra le prestazioni superiori degli oli sintetici e il costo inferiore degli oli minerali. Gli oli base semi-sintetici sono dunque estremamente versatili, in quanto possono essere impiegati in una vasta gamma di applicazioni mantenendo un ottimo rapporto costo-prestazioni. Tuttavia rimangono più costosi degli oli minerali e non raggiungono le prestazioni degli oli sintetici. Tra le principali applicazioni menzioniamo:

  • Automobili: Veicoli che necessitano di un miglioramento delle prestazioni senza il costo degli oli sintetici.

  • Industria Leggera: Macchinari che operano in condizioni non troppo estreme.


Basi Estere (puoi approfondire qui 👉 https://www.hc4p.com/post/esteri-sintetici-vs-esteri-naturali)

I lubrificanti a base estere sono oli sintetici formulati utilizzando reazioni chimiche tra acidi grassi e alcoli. Possono essere derivati da risorse naturali (come oli vegetali) o prodotti sinteticamente per avere proprietà specifiche. Gli esteri si distinguono per la loro elevata stabilità termica, resistenza all'ossidazione e capacità di miscelarsi con altri oli.

Si tratta di oli base speciali e dalla qualità superiore, ai quali è possibile attribuire numerosi vantaggi:

  • Elevata stabilità termica: eccellenti prestazioni a temperature sia alte che basse.

  • Alta resistenza all'ossidazione: riduce la formazione di depositi e aumenta la durata dell'olio.

  • Proprietà lubrificanti superiori: migliore adesione alle superfici metalliche, riducendo l'attrito e l'usura.

  • Compatibilità con additivi: possono essere facilmente miscelati con altri lubrificanti e additivi per migliorare le proprietà.

  • Buona biodegradabilità: molti esteri, specialmente quelli derivati da oli vegetali, sono biodegradabili e meno dannosi per l'ambiente.

Di contro, oltre al costo elevato, possiamo sottolineare che, in ambienti umidi possono assorbire umidità (igroscopicità) e tendono ad essere aggressivi con alcuni polimeri (con cui vengono prodotte tenute e guarnizioni).

Le applicazioni per le quali vengono richiesti tali lubrificanti sono innumerevoli, tra le quali possiamo sicuramente citare le seguenti:

  • Aviation & Aerospace: utilizzati nei motori e sistemi idraulici che operano in condizioni estreme di temperatura e pressione.

  • Automobili: in motori ad alte prestazioni e lubrificanti per trasmissioni che richiedono stabilità termica e resistenza all'usura.

  • Industria: ideali per macchinari che operano in condizioni di alta temperatura e necessitano di una lunga durata dell'olio.

  • Attrezzature elettriche: lubrificanti per interruttori e sistemi elettrici che richiedono proprietà dielettriche, ad esempio i trasformatori elettrici.


Basi Biodegradabili

I lubrificanti biodegradabili sono formulati per minimizzare l'impatto ambientale. Sono spesso derivati da oli vegetali o esteri sintetici che si decompongono naturalmente.

I punti a favore di questi oli base sono sicuramente i seguenti:

  • Ecologici: ridotta impronta ecologica grazie alla biodegradabilità.

  • Sicurezza: meno tossici e sicuri per l'ambiente e per chi li utilizza.

  • Applicazioni sensibili: ideali in ambienti dove la contaminazione potrebbe causare danni ecologici.

A tali vantaggi contrapponiamo:

  • Prestazioni variabili: le prestazioni possono essere inferiori a quelle dei lubrificanti sintetici e minerali.

  • Costo: spesso più costosi rispetto ai lubrificanti minerali.


Al momento non vengono usati in maniera massiccia a causa delle prestazioni inferiori rispetto agli altri oli base, tuttavia, per le applicazioni riportate in seguito, risultano vantaggiosi.

  • Industria marittima: equipaggiamenti vicino all'acqua.

  • Agricoltura: Macchinari utilizzati in prossimità di colture.

  • Industria forestale: attrezzature utilizzate nei boschi e foreste.


Scegliere il lubrificante giusto richiede una comprensione delle esigenze specifiche dell'applicazione, nonché i vantaggi e i limiti di ciascuna base lubrificante. I lubrificanti minerali sono adatti per applicazioni generali e a basso costo, mentre quelli sintetici offrono prestazioni superiori per condizioni estreme. I semi-sintetici rappresentano un compromesso tra costo e prestazioni, e i biodegradabili sono ideali per applicazioni ecologicamente sensibili. Considerare attentamente questi fattori aiuta a massimizzare l'efficienza e la longevità delle attrezzature.

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